Storia del Pigato: Radici Antiche in Riviera
Il vitigno Pigato, simbolo della Liguria occidentale, affonda le sue radici nei terrazzamenti a picco sul mare della Riviera di Ponente. Chiamato “u Pigà” in dialetto per le tipiche macchie (“pighe”) sugli acini, questo autoctono ligure condivide origini con il Vermentino, sviluppando però un profilo aromatico unico grazie al terroir marino e ai suoli argilloso-calcarei.
Coltivazione Sostenibile: Filosofia nel Vigneto
Agricoltura Naturale
I vigneti Pigato da agricoltura naturale seguono cicli lunari e difesa a basso impatto, preservando la biodiversità con piante aromatiche tra i filari.
Certificazione Biologica
Nelle cantine bio liguri, si utilizzano solo lieviti indigeni e trattamenti a base di rame controllato, con rese limitate a 70 q/Ha.
Pratiche Biodinamiche
I produttori biodinamici applicano preparati come il corno-silice e gestiscono il suolo con sovesci di trifoglio e senape.
Caratteristiche Organolettiche del Pigato
- Colore: Giallo paglierino con riflessi dorati
- Naso: Esplosione di fiori bianchi, scorza di limone candita e note saline
- Palato: Freschezza vibrante bilanciata da una morbida vena minerale
- Affinamento: 6 mesi su lieviti fini in acciaio o anfora per le versioni natural wine
Abbinamenti Gourmet: La Cucina del Territorio
Il Pigato biologico è il compagno ideale per:
- Antipasti: Fritto misto di paranza alle erbe aromatiche
- Primi: Trofie al pesto con fagiolini e patate
- Secondi: Cima alla genovese o branzino in crosta di sale
- Formaggi: Formaggette della Val Nervia stagionati
Perché Scegliere un Pigato Naturale?
Quali certificazioni garantiscono la qualità?
Oltre alla DOC Riviera Ligure di Ponente, cerchiamo produttori con certificazioni Biologico UE, Demeter per la biodinamica e Vini Liberi per i vini senza solfiti aggiunti.