Cantina Abbazia San Giorgio
Cantina Abbazia San Giorgio nasce sull’isola di Pantelleria nel 2016 da due amici: Battista Belvisi, coltivatore, vigneron ed enologo, e Beppe Fontana, chef e buongustaio, con l’obiettivo di realizzare la loro visione del vino pantesco. Un vino che incarni un carattere intenso e autentico, in grado di riflettere la sensibilità dei suoi creatori e di rappresentare al contempo il territorio di provenienza. Nell’aprile del 2022, al team si unisce anche Sebastiano Tecchio, un fotografo e un appassionato promotore del mondo dei vini naturali.
Le viti si stagliano a 300 metri sul livello del mare su terreni di matrice vulcanica e raggiungono l’età media di 60 anni. I vigneti, frammentati in più corpi, si estendono per 3 ettari e mezzo a Khamma, una delle contrade più verdi dell’isola situata sul versante orientale e caratterizzata da terrazzamenti che si affacciano sul mare. Due terzi sono allevati a Zibibbo, mentre il restante è coltivato a Pignatello, conosciuto comunemente come Perricone e localmente come Nostrale, Carignano e Nerello Mascalese. Il sistema di allevamento adottato è quello tipico ad alberello pantesco, riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità, interrato in una buca circolare scavata nel terreno e profonda fino a 50 cm. In questo modo la vite riesce a trarre nutrimento ed acqua necessari dagli strati più profondi e a proteggersi dal vento incessante che soffia sull’isola.
Abbazia San Giorgio ha deciso di puntare sulla conduzione in biologico, ricorrendo anche all’utilizzo di tecniche biodinamiche. Per difendere le viti dalle piante infestanti e dai parassiti non viene utilizzato nessun prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, ma ci si limita a interrare le erbe spontanee alla fine della stagione invernale. In cantina si prosegue con la stessa filosofia produttiva, riducendo al minimo gli interventi per mano dell’uomo: la fermentazione viene attivata dall’uso di soli lieviti indigeni e nelle varie fasi di lavorazione non vengono aggiunti additivi, nemmeno l’anidride solforosa. Inoltre, in fase di imbottigliamento non vengono eseguiti processi invasivi, quali chiarifiche e filtrazioni, e questo spiega la possibile presenza di residui naturali.
La produzione di Abbazia San Giorgio si allinea alla concezione più artigianale del vino, regalando emozioni anche a distanza di giorni. Si tratta di espressioni sapide e fresche del territorio pantesco, offrendo un viaggio tra il vento caldo e secco e i profumi degli agrumi e dei capperi dell’isola siciliana.

Cantina Abbazia San Giorgio nasce sull’isola di Pantelleria nel 2016 da due amici: Battista Belvisi, coltivatore, vigneron ed enologo, e Beppe Fontana, chef e buongustaio, con l’obiettivo di realizzare la loro visione del vino pantesco. Un vino che incarni un carattere intenso e autentico, in grado di riflettere la sensibilità dei suoi creatori e di rappresentare al contempo il territorio di provenienza. Nell’aprile del 2022, al team si unisce anche Sebastiano Tecchio, un fotografo e un appassionato promotore del mondo dei vini naturali.
Le viti si stagliano a 300 metri sul livello del mare su terreni di matrice vulcanica e raggiungono l’età media di 60 anni. I vigneti, frammentati in più corpi, si estendono per 3 ettari e mezzo a Khamma, una delle contrade più verdi dell’isola situata sul versante orientale e caratterizzata da terrazzamenti che si affacciano sul mare. Due terzi sono allevati a Zibibbo, mentre il restante è coltivato a Pignatello, conosciuto comunemente come Perricone e localmente come Nostrale, Carignano e Nerello Mascalese. Il sistema di allevamento adottato è quello tipico ad alberello pantesco, riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità, interrato in una buca circolare scavata nel terreno e profonda fino a 50 cm. In questo modo la vite riesce a trarre nutrimento ed acqua necessari dagli strati più profondi e a proteggersi dal vento incessante che soffia sull’isola.
Abbazia San Giorgio ha deciso di puntare sulla conduzione in biologico, ricorrendo anche all’utilizzo di tecniche biodinamiche. Per difendere le viti dalle piante infestanti e dai parassiti non viene utilizzato nessun prodotto chimico. Non si effettuano concimazioni di alcun tipo, ma ci si limita a interrare le erbe spontanee alla fine della stagione invernale. In cantina si prosegue con la stessa filosofia produttiva, riducendo al minimo gli interventi per mano dell’uomo: la fermentazione viene attivata dall’uso di soli lieviti indigeni e nelle varie fasi di lavorazione non vengono aggiunti additivi, nemmeno l’anidride solforosa. Inoltre, in fase di imbottigliamento non vengono eseguiti processi invasivi, quali chiarifiche e filtrazioni, e questo spiega la possibile presenza di residui naturali.
La produzione di Abbazia San Giorgio si allinea alla concezione più artigianale del vino, regalando emozioni anche a distanza di giorni. Si tratta di espressioni sapide e fresche del territorio pantesco, offrendo un viaggio tra il vento caldo e secco e i profumi degli agrumi e dei capperi dell’isola siciliana.