Verdicchio: Il Gioiello delle Marche tra Natura e Tradizione

Storia di un Vitigno Identitario

Il Verdicchio, autoctono delle Marche, vanta una storia di 600 anni documentata già nel XIV secolo. Chiamato “il vino che non tradisce” per la sua fedeltà al territorio, deve il nome alle sfumature verdi degli acini e del carattere fresco del vino.

Oggi è protagonista di due DOCG:

  • Verdicchio dei Castelli di Jesi (terreni argilloso-calcarei)
  • Verdicchio di Matelica (microclima continentale)

Agricoltura Naturale e Sostenibile

Metodi di Coltivazione

  • Biologico Certificato: zero pesticidi, uso di compost vegetale
  • Biodinamico: preparati 500-501, lavorazioni in sintonia lunare
  • Naturale: cover crops per la biodiversità, fermentazioni spontanee

I vigneti storici su terreni aspri tra Appennini e Adriatico sviluppano complessità minerale unica.

Caratteristiche Organolettiche

Profilo Sensoriale

  • Naso: agrumi canditi, mandorla amara, note iodate
  • Bocca: acidità vibrante, struttura sorprendente, finale salino
  • Invecchiamento: 5-15 anni (evoluzione verso miele e idrocarburi)

Il Verdicchio Riserva da uve late-harvest sviluppa un bouquet olfattivo stratificato.

Abbinamenti Gourmet

Classici Marchigiani

  • Brodetto all’Anconetana
  • Olive all’Ascolana
  • Vincisgrassi al tartufo

Innovazioni

  • Ceviche di branzino
  • Risotto allo zafferano
  • Formaggi a pasta molle erborinati

Perché Scegliere Verdicchio Bio?

  • Bassa impronta ecologica: -40% emissioni CO2 vs convenzionale
  • Espressione autentica: lieviti indigeni, zero correzioni
  • Salute: vini a basso tenore di solfiti aggiunti
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