Cantina La Casa dei Cini
La casa dei Cini nasce nel 2003, creata da Clelia, Riccardo e Aristide, come un’azienda agricola familiare biologica e si avvale oggi dell’aiuto di tutta la famiglia.
Realizzano diversi prodotti tra cui vino, olio, aglione, lavanda, miele, ecc, ed oltre a ciò sono anche una fattoria didattica. Cinque ettari, più due in costruzione, tutti sulle colline attorno alla cittadina di Pietrafitta.
Il substrato in questa zona è abbastanza uniforme, eredità del ritiro del lago Tiberino, che ha lasciato sabbia, calcare ed argilla, parti di scheletro e una sorta di marna simile alla poca friulana.
A protezione della vigna si lavora con rame e zolfo e i terreni vengono lavorati a filare alterno: lo scopo è quello di integrare la vitalità e fertilità del terreno per migliorare il suo equilibrio. A tal proposito si utilizza anche una concimazione a base di letame. A completare il ciclo produttivo un orto nel giardino di fronte all’abitazione, dove Clelia coltiva prodotti stagionali, cercando di dare rotazione alle varietà di anno in anno.
All’interno della casa di famiglia si trova la “nana cantina”, ricavata da quella che un tempo era la cantina di nonno Bonaventura, di cui si trova ancora il condotto dal quale arrivava il mosto appena pigiato nella parte esterna. Un tetris dove sono presenti vasche in acciaio, una botte grande, a fine carriera, un tino troncoconico e un tonneau utilizzato più volte. Le vinificazioni avvengono tutte qui, con fermentazioni che vengono avviate tramite un pied de cuve ricavato da una vendemmia leggermente anticipata delle uve di alcune viti maritate che non sono mai state trattate. L’affinamento dipende dalla tipologia del vino, ma tendenzialmente si utilizza solo l’acciaio, ad eccezione di un’unica referenza.
L’azienda La Casa dei Cini è gradualmente cresciuta negli anni, producendo circa ventimila bottiglie divise in cinque tipologie di vino che ad oggi sono tre rossi, un rosato ed un bianco caratterizzati dalle simpatiche etichette create con un fumettista locale, per rappresentare ed anticipare al consumatore quanto si vuole comunicare con un determinato vino.

La casa dei Cini nasce nel 2003, creata da Clelia, Riccardo e Aristide, come un’azienda agricola familiare biologica e si avvale oggi dell’aiuto di tutta la famiglia.
Realizzano diversi prodotti tra cui vino, olio, aglione, lavanda, miele, ecc, ed oltre a ciò sono anche una fattoria didattica. Cinque ettari, più due in costruzione, tutti sulle colline attorno alla cittadina di Pietrafitta.
Il substrato in questa zona è abbastanza uniforme, eredità del ritiro del lago Tiberino, che ha lasciato sabbia, calcare ed argilla, parti di scheletro e una sorta di marna simile alla poca friulana.
A protezione della vigna si lavora con rame e zolfo e i terreni vengono lavorati a filare alterno: lo scopo è quello di integrare la vitalità e fertilità del terreno per migliorare il suo equilibrio. A tal proposito si utilizza anche una concimazione a base di letame. A completare il ciclo produttivo un orto nel giardino di fronte all’abitazione, dove Clelia coltiva prodotti stagionali, cercando di dare rotazione alle varietà di anno in anno.
All’interno della casa di famiglia si trova la “nana cantina”, ricavata da quella che un tempo era la cantina di nonno Bonaventura, di cui si trova ancora il condotto dal quale arrivava il mosto appena pigiato nella parte esterna. Un tetris dove sono presenti vasche in acciaio, una botte grande, a fine carriera, un tino troncoconico e un tonneau utilizzato più volte. Le vinificazioni avvengono tutte qui, con fermentazioni che vengono avviate tramite un pied de cuve ricavato da una vendemmia leggermente anticipata delle uve di alcune viti maritate che non sono mai state trattate. L’affinamento dipende dalla tipologia del vino, ma tendenzialmente si utilizza solo l’acciaio, ad eccezione di un’unica referenza.
L’azienda La Casa dei Cini è gradualmente cresciuta negli anni, producendo circa ventimila bottiglie divise in cinque tipologie di vino che ad oggi sono tre rossi, un rosato ed un bianco caratterizzati dalle simpatiche etichette create con un fumettista locale, per rappresentare ed anticipare al consumatore quanto si vuole comunicare con un determinato vino.