Cantina Winkler
Siamo alle pendici del Bosco del Cansiglio, dove Alessandro nel 2012 ha creato la sua piccola realtà Boschera Winkler. Un territorio formato da colline tettoniche con un sottosuolo in prevalenza composto da fondale lagunare, circa tre ettari. Siamo ad un’altezza compresa tra i 130 e i 160 metri dal mare ed è insolito trovare un bosco, pur limitato, da queste parti, con una biodiversità di alberi dai gelsi, ai castagni.
In vigna il lavoro è del tutto manuale, certificato biologico dal 2017, con aspetti che tendono al biodinamico e con qualche aiuto esterno, come quello delle pecore appena passate in transumanza per “pulire il vigneto”.
Gli impianti sono tutti nuovi rivalutando alcune varietà storiche come la Boschera e valorizzando il Pinot Nero, a completare l’uvaggio del Torchiato alcuni filari di Verdiso e Glera.
Si cercano di limitare i trattamenti di zolfo e rame, quest’ultimo poco più della metà della soglia permessa. La filosofia di Alessandro è quella di produrre vini verticali, puliti, con pochissima solforosa (solo nella fase di imbottigliamento), che non stanchino il palato e siano caratterizzati da una semplicità di beva.

Siamo alle pendici del Bosco del Cansiglio, dove Alessandro nel 2012 ha creato la sua piccola realtà Boschera Winkler. Un territorio formato da colline tettoniche con un sottosuolo in prevalenza composto da fondale lagunare, circa tre ettari. Siamo ad un’altezza compresa tra i 130 e i 160 metri dal mare ed è insolito trovare un bosco, pur limitato, da queste parti, con una biodiversità di alberi dai gelsi, ai castagni.
In vigna il lavoro è del tutto manuale, certificato biologico dal 2017, con aspetti che tendono al biodinamico e con qualche aiuto esterno, come quello delle pecore appena passate in transumanza per “pulire il vigneto”.
Gli impianti sono tutti nuovi rivalutando alcune varietà storiche come la Boschera e valorizzando il Pinot Nero, a completare l’uvaggio del Torchiato alcuni filari di Verdiso e Glera.
Si cercano di limitare i trattamenti di zolfo e rame, quest’ultimo poco più della metà della soglia permessa. La filosofia di Alessandro è quella di produrre vini verticali, puliti, con pochissima solforosa (solo nella fase di imbottigliamento), che non stanchino il palato e siano caratterizzati da una semplicità di beva.