Il Gamay del Trasimeno è un vitigno a bacca nera coltivato in Umbria, specialmente intorno al Lago Trasimeno (provincia di Perugia). Nonostante il nome, non ha legami con il Gamay francese; analisi ampelografiche hanno rivelato che si tratta di una biotip o locale di Grenache (nota in Sardegna come Cannonau). Introdotto forse dagli spagnoli nel ‘500, è stato chiamato erroneamente Gamay per secoli. Oggi rientra nelle DOC Colli del Trasimeno come Gamay (o meglio, Trasimeno Rosso).
Caratteristiche
Il vino Gamay del Trasimeno (Grenache) ha colore rosso rubino brillante tendente al granato. Al naso presenta note calde e avvolgenti: ciliegia matura, prugna, confettura di frutti di bosco, con accenni floreali di geranio e spezie dolci (cannella, noce moscata). Spesso emergono anche sentori erbacei mediterranei (rosmarino, ginepro) e una leggera nota di pepe bianco. In bocca è morbido, di medio corpo, con tannini soffici e acidità moderata. Spicca per la rotondità e il calore alcolico, bilanciato da una certa sapidità dovuta ai terreni sabbiosi del lago. Il sorso è ricco di sapore: frutta rossa sotto spirito, un tocco di cioccolato amaro e un finale dove riappare una gradevole scia pepata. Non raggiunge la potenza dei Grenache sardi, risultando più fine e fresco grazie al microclima lacustre e all’altitudine. È un vino che unisce morbidezza e bevibilità, con un carattere gentile ma allo stesso tempo generoso.
Abbinamenti
Il Gamay del Trasimeno si abbina bene ai piatti tipici umbri e in generale a pietanze saporite ma non eccessivamente grasse. Un classico abbinamento locale è con la porchetta umbra: la carne di maiale arrosto, aromatizzata con finocchio e aglio, si armonizza con i profumi speziati e la morbidezza del vino, che ne ammorbidisce la sapidità e pulisce la grassezza. Ottimo con la torta al testo farcita con salsiccia e verdura ripassata, dove l’acidità moderata del vino non copre i sapori rustici e i tannini levigati accompagnano la succulenza della salsiccia. Il Gamay del Trasimeno si sposa bene con carni arrosto o grigliate: costine di maiale alla brace, pollo arrosto con patate e rosmarino, o anche un agnello scottadito le sue note di erbe mediterranee richiamano i condimenti e la sua morbidezza avvolge la carne senza asciugarla. Eccellente con i formaggi umbri semistagionati (pecorino di Norcia 6 mesi, caciotta al tartufo): la leggera dolcezza di frutto del vino contrasta la sapidità del formaggio e l’alcol ne scioglie la grassezza, mentre i sentori di tartufo nel pecorino trovano eco nelle spezie del Gamay. In Umbria, dove non manca la selvaggina, lo si può provare con il colombaccio in salmì o con il cinghiale alla cacciatora: il vino, pur non strutturatissimo, regge grazie all’alcol e alla frutta matura la forza di questi piatti, e i tannini delicati non ne accentuano la rusticità. Fuori dalla tradizione locale, il Gamay del Trasimeno è un rosso che può accompagnare primi piatti con sughi saporiti, come pappardelle al cinghiale (sì, anche qui cinghiale!) o lasagne al forno: la sua acidità sufficiente e la morbidezza tannica lo rendono adatto a bilanciare la ricchezza di ragù e besciamella. Infine, grazie ai richiami spagnoli del vitigno, perché non abbinarlo a una paella di carne e verdure o a delle tapas assortite (jamón ibérico, chorizo, tortilla)? Le spezie e il calore del Gamay umbro sapranno legare anche con questi sapori iberici, in un gemellaggio gastronomico ideale. In conclusione, il Gamay del Trasimeno è un vino di medio corpo e grande piacevolezza, che rende al meglio su piatti saporiti ma non eccessivamente grassi, dove può equilibrare con la sua morbida trama fruttata e i suoi aromi caldi, aggiungendo un tocco umbro di storia e territorio.
I nostri vini prodotti da Gamay del Trasimeno